Terminato il post dottorato negli Stati Uniti all’Albert Einstein College a New York, mi si è presentata l’opportunità di fare un secondo post dottorato al Weizmann Institute of Science. Durante il mio primo post dottorato avevo già collaborato con molti ricercatori provenienti dal Weizmann. Vista la loro preparazione e il loro curriculum non ho avuti dubbi sulla scelta.
Arrivato al Weizmann Institute sono rimasto piacevolmente sorpreso dal livello di risorse e strumenti che sono messi a nostra disposizione, anche paragonandoli agli standard americani. Le risorse e le opportunità che vi ho trovato, insieme ad una grande disponibilità alla collaborazione, hanno generato in me una nuova motivazione e la convinzione che al Weizmann si possa dare concretezza a qualsiasi buona idea.
Al Weizmann ho trovato un ambiente accademico di livello internazionale che risulta fortemente stimolante. È sempre molto interessante poter interagire con dottorandi e/o ricercatori che vengono da tutto il mondo. Seminari e conferenze all’interno del campus offrono l’opportunità di partecipare a lezioni tenute da speakers d’eccellenza, riconosciuti come esperti a livello globale.
Durante il mio primo anno al Weizmann, oltre alla possibilità di partecipare a conferenze internazionali e di avviare un nuovo progetto di ricerca, mi è stata data la possibilità di interagire e collaborare a stretto contatto con il mio mentore, Prof. Yosef Yarden. Questa collaborazione mi sta aiutando e preparando a cogliere future opportunità nel mondo della ricerca.
Il Weizmann è una realtà diversa da quella a cui, in genere, siamo abituati. Ciò che ho trovato essere molto interessante, dal mio punto di vista, è che chi lavora al Weizmann ha sempre una visione, un obbiettivo da raggiungere. Ho sperimentato che, se si ha un progetto valido e un obiettivo chiaro da raggiungere, si è messi nella condizione di poterlo realizzare.
In questo periodo in cui Israele sta affrontando le conseguenze di una guerra che coinvolge il nord ed il sud del Paese, la vita al Weizmann risulta comunque molto sicura e tranquilla, ancorché i miei familiari e i miei amici che vivono in Italia hanno spesso bisogno di essere rassicurati, specialmente quando leggono o vedono immagini della guerra in atto, guerra che spero possa finire al più presto.
In ogni caso, devo ringraziare molto la borsa di studio Sergio Lombroso che mi ha dato l’opportunità di lavorare in un luogo che, comunque, offre tutto ciò di cui un ricercatore ha bisogno, di crescere ancor di più a livello scientifico e accademico e di acquisire quella preparazione utile per il prossimo step nella mia carriera.
Ritengo di essere molto fortunato di trovarmi in uno degli istituti di ricerca tra i migliori al mondo ed avere come mentore il Prof. Yarden.