2024

  • Alessandro Genna

    Alessandro Genna è nato a Marsala il 1° agosto del 1988. Nel 2013 consegue la laurea Magistrale in Biotecnologie Industriali presso l’Università di Milano-Bicocca con una tesi sulla medicina di traslazione, sotto la supervisione del Prof. Yvan Torrente del Policlinico di Milano, dal titolo “Studio dei fattori degenerativi muscolari inducenti il differenziamento adipocitario di cellule staminali mesenchimali”. Dopo la Laurea ha conseguito nel 2019 il Dottorato di Ricerca presso la facoltà di medicina della Bar-Ilan University in Cancer Biology studiando il ruolo delle chinasi FAK e Pyk2 nel processo metastatico. Completato il Dottorato di Ricerca si trasferisce all’Albert Einstein College of Medicine presso il laboratorio della Prof.ssa Dianne Cox, sotto la supervisione del Prof. John Condeelis, dove studia i Tunneling Nanotubes ed il loro ruolo nel processo metastatico. Nel novembre del 2023 entra nel laboratorio del Prof. Yosef Yarden della facoltà di Biologia del Weizmann Institute of Science per studiare le metastasi ossee derivanti dal cancro al seno.

    Progetto di Ricerca

    Il processo che conduce alla formazione di metastasi è un processo che avviene in diversi passaggi: formazione del tumore primario, transizione epitelio-mesenchimale, invasione del sistema circolatorio, colonizzazione degli organi secondari; ognuno di questi passaggi è finemente regolato. Studi recenti hanno dimostrato che le cellule tumorali iniziano a diffondersi relativamente presto nel processo metastatico alcune anche durante la fase di iperplasia. Queste cellule tumorali che esprimono ancora dei marker epiteliali rimangono dormienti nelle ossa per anni e non sono identificabili sino a che non si trasformano in metastasi. Negli anni le donne vanno incontro ad un processo fisiologico che provoca un cambio a livello ormonale e determina la riduzione dei livelli di estrogeno Questo processo fisiologico causa in donne sane osteoporosi. Nel caso di donne che presentano cellule tumorali dormienti si crea un loop nel quale le cellule tumorali promuovono l’iperattivazione degli osteoclasti, cellule specializzate e deputate al rimodellamento delle ossa e al contempo bloccano gli osteoblasti che dovrebbero formare nuovo tessuto osseo. Questo processo di continua degradazione di tessuto osseo libera fattori di crescita che sono fondamentali per la crescita delle cellule tumorali.

    Studiare in-vitro questi passaggi permette di delinearne le caratteristiche molecolari e gli “attori” coinvolti nel processo, ma ciò preclude la visione di insieme e le possibili interazioni che avvengono regolarmente all’interno del nostro corpo. Questi due aspetti sono fondamentali per il corretto design ed il successo di una qualsiasi terapia. Da questa necessità di visione di insieme nasce l’esigenza di un modello animale per lo studio delle metastasi ossee.
    Questo progetto di ricerca ha come obiettivo la creazione di un modello che replichi tutti i passaggi molecolari (formazione del tumore, transizione epitelio-mesenchimale, invasione del sistema circolatorio, colonizzazione degli organi secondari), terapeutici (rimozione del tumore primario trattamento post-operatorio) e ormonali, che portano alla formazione delle metastasi ossee. Questo nuovo modello permetterà di individuare quali sono gli switch molecolari responsabili del risveglio delle cellule tumorali dormienti e di progettare nuove terapie per bloccare selettivamente il risveglio di queste cellule.

  • Marco Marzano

    Marco Marzano è nato a Napoli il 26 ottobre 1991 e ha conseguito la laurea triennale in Biotecnologie per la salute presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” nel 2015. Ha successivamente ottenuto la laurea magistrale in Biotecnologie Mediche presso lo stesso ateneo nel 2017. Durante gli anni universitari, ha svolto un tirocinio magistrale in un progetto sul carcinoma pancreatico, pubblicato nel 2020 sulla rivista Scientific Reports, presso l’University Von Amsterdam sotto la guida del Prof. Maarten Bijlsma. Attratto dalla ricerca sulla biologia di base e desideroso di studiare la biologia con modelli animali, Marco ha intrapreso un dottorato di ricerca presso l’Università di Münster in Germania, sotto la supervisione del Dr. Sebastian Rumpf, nel periodo 2018-2022. Durante questo periodo, ha approfondito il ruolo della kinasi AMPK nel processo neuronale di pruning dendritico, utilizzando la Drosophila melanogaster come organismo modello. I risultati di questo studio sono stati pubblicati nel 2021 sulla rivista scientifica Cell Reports. Marco, insieme a Sebastian e ai colleghi, ha dimostrato come il processo di pruning dendritico sia regolato a livello metabolico attraverso l’attività della AMPK, adattando le necessità energetiche e metaboliche delle cellule neuronali al contesto metabolico dell’intero organismo.

    Attualmente, Marco è coinvolto in un’attività di post-dottorato presso il prestigioso Weizmann Institute of Science in Israele, in collaborazione con il Prof. Eran Elinav. Il suo interesse si concentra sulla possibilità di studiare il metabolismo cellulare in vari contesti, tra cui la nutrizione, l’interazione tra il microbioma e l’organismo, in modelli animali.

    Progetto di Ricerca

    Il carcinoma epatocellulare (HCC) è il sesto tipo di cancro più diagnosticato e la terza causa più comune di decesso. Nonostante siano noti vari fattori eziologici per l’HCC, che vanno dalle cause virali (HBV, HCV) al consumo eccessivo di alcolici e alla sindrome metabolica, è emerso che convergono quasi sempre nello stato intermedio della fibrosi epatica. Questa è caratterizzata dall’anormale accumulo di componenti della matrice extracellulare, tra cui collagene e fibronectina, all’interno del parenchima epatico. Essenzialmente, in presenza di danni epatici persistenti e sottostanti, la risposta fibrotica del fegato porta alla deposizione di tessuto cicatriziale, compromettendo la sua capacità funzionale e portando allo sviluppo di cirrosi e cancro. Nonostante lo stato intermedio convergente della fibrosi, sembra esserci una grande suscettibilità interindividuale sia all’accumulo di fibrosi epatica che allo sviluppo successivo di carcinoma epatico. È stato proposto che il principale fattore alla base di queste differenze interpersonali sia l’asse dieta-genetica-microbioma. Tuttavia, i meccanismi esatti non sono ben noti. È interessante notare che, sebbene la fibrosi epatica sia stata considerata un processo irreversibile per lungo tempo, i recenti progressi stanno dimostrando la possibilità di invertirla, offrendo quindi un importante punto di partenza per lo sviluppo di terapie per la prevenzione del cancro.

    Questo progetto di ricerca contribuirà a una migliore comprensione della natura eterogenea della suscettibilità e della progressione al carcinoma epatocellulare. In particolare, fornirà approfondimenti meccanicistici sul ruolo del microbiota intestinale nell’alterare l’omeostasi epatica e nella formazione del cancro. I risultati di questa ricerca metteranno in evidenza l’importanza della dieta e della nutrizione sulla salute del fegato e sullo sviluppo e progressione del carcinoma epatocellulare. In definitiva, le scoperte derivanti da questo studio offrono la promessa di introdurre nuove terapie e interventi preventivi innovativi per i pazienti.