Mattia Morandi è nato a Ravenna il 17 febbraio 1988. Ha conseguito la Laurea Magistrale in Fisica nel 2014 presso l’Università degli Studi di Ferrara, con una tesi sperimentale svolta alla Tohoku University in Giappone sotto la supervisione del Prof. Masayuki Imai e del Prof. Giorgio Rispoli, nell’ambito del programma di scambio CoLabs.
Nel dicembre 2017 ha ottenuto il titolo di Dottore di Ricerca in Fisica dell’Università di Strasburgo con una tesi dal titolo “Disruption of model membranes’ phase behavior upon interaction with hydrophilic/hydrophobic molecules”, finanziata da una borsa di studio Marie Curie e conseguita nel gruppo del Dr. Carlos Marques. Da Settembre 2018 è Post-Doctoral Fellow presso il Weizmann Institute of Science nei laboratori del Dr. Ori Avinoam e della Dr.ssa Neta Regev-Rudzki, per un progetto di ricerca condiviso concernente “Proprietà biofisiche delle vescicole extracellulari tumorali e implicazioni sulla loro biogenesi”.
Progetto di ricerca
Le vescicole extra-cellulari sono nanoparticelle di dimensioni comprese tra i 30 e 1000 nm che vengono secrete dalle cellule, e fungono come mediatrici di comunicazione intercellulare, trasportando al loro interno differenti cargo. Esse hanno attratto di recente l’attenzione della comunità scientifica in quanto legate, oltre alla comunicazione in cellule sane, anche alla comunicazione da parte di cellule patogene. In particolare, le vescicole secrete da cellule tumorali sembrano svolgere un ruolo nella metastasi e nel cambiamento del microambiente tumorale. Diversi studi hanno evidenziato come queste vescicole abbiano una composizione lipidica diversa da quella della cellula madre, in particolare di alcuni lipidi come sfingomielina, colesterolo e ceramìde. L’obbiettivo del progetto di ricerca è di analizzare le proprietà biofisiche delle vescicole tra cellule sane e tumorale, in termini di ordine della membrana e stato fisico del doppio foglietto fosfolipidico, e comprendere come queste variazioni possano influenzare l’assorbimento da parte di cellule riceventi. A questo scopo l’intento è di utilizzare microscopia confocale a fluorescenza, unita all’uso di molecule fluorescenti sensibili ai cambiamenti della membrane, e combinarle con microscopia elettronica a trasmissione e microscopia correlativa per comparare i dati ottenuti dalla fluorescenza con informazioni sulla struttura delle vescicole.